Nome: Yagupov Anatoliy Gennadiyevich
Data di nascita: 11 ottobre 1968
Stato attuale: imputato
Articolo del Codice Penale Russo: 282.2 (1)
Tempo trascorso in prigione: 1 Giorno nel centro di permanenza temporanea, 27 Giorni nel centro di detenzione preventiva, 115 Giorni Agli arresti domiciliari
Limitazioni attuali: Divieto di determinate azioni

Biografia

Il 13 luglio 2020 le forze dell'ordine della regione di Voronezh hanno condotto un'operazione speciale su larga scala contro i testimoni di Geova. Tra le vittime c'è Anatoly Yagupov, 51 anni, che è stato torturato dalle forze dell'ordine.

Anatoly Yagupov è nato nell'ottobre del 1968 a Voronezh. Da bambino era appassionato di ingegneria radiofonica. Dopo essersi diplomato, ha lavorato sulle fresatrici. Recentemente ha iniziato a lavorare nel campo delle pulizie.

Nel 1996 ha sposato Larisa e hanno una figlia.

Ama la pesca e l'edilizia, ha costruito la sua casa.

Per molto tempo Anatoly è stato preoccupato per il futuro. Le risposte alle sue domande, trovate nella Bibbia, lo spinsero a diventare cristiano. Sua moglie lo sostiene nelle convinzioni scelte.

L'azione penale di Anatoly ha portato alla perdita del lavoro e a un forte deterioramento della sua salute: le sue malattie croniche erano peggiorate.

Casi di successo

In un solo giorno, il 13 luglio 2020, sono state effettuate 110 perquisizioni in 7 insediamenti della regione di Voronezh, un’operazione da record contro i Testimoni di Geova in Russia. Cinque credenti hanno denunciato torture da parte delle forze di sicurezza. Dieci uomini di età compresa tra i 24 e i 56 anni sono stati accusati dal Comitato investigativo di aver organizzato attività estremiste e li hanno mandati in prigione, dove la maggior parte di loro è stata trattenuta per quasi 5 mesi. Gli eventi di Voronezh hanno suscitato un’ampia protesta pubblica: i paesi dell’UE, così come il Regno Unito e gli Stati Uniti, hanno espresso rammarico e sconcerto in relazione all’incidente. Gli stessi credenti non ammettono colpe nell’estremismo e sottolineano che, in quanto cristiani, rispettano le autorità e praticano pacificamente la loro religione in conformità con il diritto costituzionale. L’esame del caso in tribunale è iniziato nel dicembre 2021. I credenti rischiano fino a 10 anni di carcere.